Non mi sono accadute che cose inaspettate.
Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso.
Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono.
(Carl Gustav Jung)
Wow!
Mercoledì ti avevo chiesto di fare una cosa, nel suo piccolo, rivoluzionaria.
Portare nel tuo quotidiano, non solo un qualcosa di inatteso, ma anche qualcosa che, in qualche modo “trasgredisse” le tue regole, quelle con cui hai imparato a convivere.
Oggi facciamo un passo avanti.
Spezzare la monotonia, uscire dal predefinito è molto molto utile per ritrovarsi e ricentrarsi.
Esistono numerose tecniche per farlo: dalla meditazione, all’attività fisica, dall’ascoltare musica ad alto volume a respirare lentamente.
Il fatto, però, di fare qualcosa “che non si fa” scatena dentro di te quell’adrenalina necessaria a smuovere le cose.
Ad andare oltre la sensazione di nebbia o di acqua stagnante.
Sì, le definisco sensazioni perché siamo bravissimi, pur correndo a destra e a manca, portare la nebbia e l’acqua stagnante nelle nostra vita.
Se è vero che troppa adrenalina non è salutare per il nostro corpo, un po’ è fondamentale per permetterci di portare avanti quello che avevamo iniziato.
L’adrenalina, come l’aldosterone, il cortisolo, il corticosterone, gli ormoni sessuali e la parte midollare della noradrenalina sono prodotti dalle ghiandole surrenali che innescano la reazione “attacca o fuggi”.
Ricordi? Ne avevamo parlato in relazione al cervello rettiliano.
L’adrenalina “stacca” il cervello, acuisce l’organo dell’udito e della vista e mette nelle condizioni di prendere velocemente delle scelte funzionali alla sopravvivenza.
Logicamente, troppa, alza il livello di stress che, invece di essere “propositivo” può diventare “distruttivo”.
Fatta questa premessa, come ti sei sentita/o dopo avere fatto qualcosa di inaspettato? Cosa si è risvegliato in te? Cosa è venuto a galla?
Potresti aver sentito una grande gioia seguita da un senso di frustrazione; hai presente il cartone della Disney “Rapunzel”? Quando lei essere dalla torre è in preda a sensazioni così contrastanti che la fanno sembrare un po’ pazza, anche se, in realtà, ci troviamo in quella condizione almeno una volta al giorno.
Ora che hai sperimentato questa botta di adrenalina e che sei sopravvissuta/o, tienila a mente e ripensa a cosa hai fatto facendo “quello che non si fa”.
Per il 99,9% delle volte si sceglie di fare qualcosa per sé: prendere del tempo per sé, lasciare che gli altri vengano (apparentemente*) dopo.
Porta nella tua quotidianità un cucchiaino di questa energia tutta tua , tutta per te.
La nebbia diventerà più rada e l’acqua comincerà a creare piccole increspature.
Ti aspetto!
*ti spiegherò nel prossimo articolo perché “apparentemente”