Arrivata ad oggi la prima cosa che mi viene da dire è “Auguri papà”.
Sì, perché poche volte come in questi giorni particolari si riescono davvero ad apprezzare i piccoli gesti, i piccoli rituali, i momenti di festa.
O, forse, sei una persona che questi momenti li ha sempre vissuti pienamente e non capisci perchè dovesse accadere “anche questo” nella nostra vita.
Forse, c’è poco da “capire”, è il momento di “sentire”.
Scrivere di genitorialità e malattia è stata un’idea avuta non più tardi di Gennaio.
Era un’idea venuta prendendo spunto dal mio vissuto, volevo farlo “planando” sulla questione, volevo condividere con te le sensazioni e le modalità per affrontare il tema nel modo più proficuo possibile, cercando di non farsi troppo male.
Mi rendo conto, ora, che c’è poco da dire perché ha pensato a tutto la realtà.
Prova a fare mente locale su come ti senti in questo momento.
– Arrabbiata/o
– Triste
– Impaurita/o
– Stanca/o
– …
Bene, ora, aggiungi alla lista le cose che stai apprezzando di questo periodo.
– Tempo
– Piccoli gesti
– Condivisione (a distanza)
– Prendersi cura di sé (come mai prima d’ora)
– …
Completa il tutto con le capacità che stai scoprendo di avere e che non conoscevi.
– Resilienza
– Pazienza
– Tenacia
– Forza di volontà
– …
Et voilà! Potremmo riassumere il tutto in “istinto di sopravvivenza”.
Sì, proprio quello, il nostro istinto che, nonostante tutti gli urti, grida più forte di ogni scossone e ci invita a Vivere, finalmente.
A Vivere, però, facendo tesoro delle cose che abbiamo imparato, scrivendole letteralmente dentro di noi.
Che sia una malattia, nostra o dei nostri cari, che sia una situazione politica o sociale difficile, che siano eventi fuori dal nostro diretto controllo, ogni cosa, ripeto, ogni cosa arriva per potenziare il punto 3 “le capacità che non conoscevi”, ma che sono tue/nostre fin dalla notte dei tempi.
Buon esercizio.
Ti aspetto!