L’hai avuta anche tu?
Se la tua risposta è “sì” sei in buona compagnia e non c’è sa stupirsi.
Vorremmo essere sempre la massimo delle nostre forze, fare mille cose o neanche una e avere sempre il sorriso stampato sulle labbra.
Sì, vorremmo, ma non va sempre così. Poco tempo te ne parlavo in un altro articolo e te ne parlavo dopo una mia giornata “no”.
Ieri Clelia ha iniziato la sua giornata in modalità “no”, aveva freddo, sonno, ha detto al papà che aveva la febbre (cosa non vera), dopo un bel po’ di abbracci riscaldanti e coccolosi l’ha salutato ed è andata in classe.
La giornata è trascorsa serenamente e siamo riuscite anche a costruire il calendario dell’Avvento con l’aiuto della nonna (nei prossimi giorni te lo faccio vedere).
Perchè ti dico questo?
Perchè, tante volte, quelle giornate arrivano dopo che una serie di emozioni scomode si sono mescolate tra di loro, può essere che tu abbia incontrato una persona che non ti andava o hai dovuto intavolare una discussione di cui non avevi proprio voglia o tanto altro.
Sono tanti i fattori concomitanti che ti catapultano in modalità down. Sai una cosa?
Ne hai bisogno.
Sì, stare in quella scomodità ti fa rendere conto di cosa vuoi, puoi, devi.
La cosa importante, una volta elaborato il tutto e a volte ci vuole tempo, è lasciar andare.
Di lì ci sei passata/o, ora sei pronta/o per un nuovo step.
Ne parlavo nell’articolo della leggenda del soffione, vai a leggerlo, lì c’è uno spunto prezioso da cui puoi attingere.
Ti abbraccio.
Buon primo dicembre, che sia la luce a far da protagonista nelle tue giornate.
Domani ti parlerò di un libro bellissimo, piuttosto famoso in realtà, che spiega bene l’importanza di “passare in mezzo” per ” passare oltre”.
Ti aspetto.