“Prima o poi arriva il punto in cui il punto lo metti tu”Qualche giorno fa stavo riflettendo su questa frase e si è aperto un mondo di possibiltà.
Mi capita spesso di parlare con persone che arrivano da me perchè hanno dolori di varia natura ed entità.
Allo stesso tempo mi capita di parlare con persone che non sono lì per chiedere un aiuto, ma, semplicemente perchè ci si incontra alle riunioni “virtuali” di scuola o (quando ci si incontrava) a qualche pranzo ristrettissimo tra amici.
Insomma, esattamente come te e come tutte le persone che escono di casa per lavorare, che portano i bambini a scuola e vanno a far la spesa, incontro donne e uomini che sono lì esattamente per i miei stessi motivi.
Capita anche a te, giusto?
Per ora vorrei sorvolare sul fatto che la comunicazione diretta sta diventando più difficoltosa di un tempo e vorrei ragionare con te su una cosa.
L’anno scorso in più di un articolo, abbiamo affrontato insieme l’argomento della velocità e di quanto, quando tutto è troppo veloce, sia facile che le cose scappino di mano e non ci si accorga dello spreco di energie messo in atto.
Fintantochè accade qualcosa che, come un pugno in piena faccia o una legnata sulla schiena, ci blocca.
Fisicamente o emozionalmente (o entrambe).
Ci blocca e ci costringe a guardare in faccia le cose per riuscire a dar loro un nome e riconoscerle mettendole in luce.
Ti faccio un esempio, semplicissimo.
Sveglia al mattino, colazione veloce, porta i bimbi a scuola oppure corri al lavoro, incastra pallavolo, basket, equitazione e pilates, cucina qualcosa di veloce per cena e a letto, quando va bene, perchè se hai del lavoro arretrato va fatto ultimato assolutamente dopo cena.
Questa scenetta esemplificativa la devi moltiplicare per 7, poi per 4 e ancora per 12.
Tu mi chiederai: perchè? Il sabato e la domenica non contano.
Eppure contano il sabato e anche la domenica perchè, quasi sicuramente avrai un corso on line da fare, le pulizie di casa tralasciate durante la settimana e varie ed eventuali.
Pensi che sia troppo esagerata? Io non credo. Ti spiego il perchè.
Arriva un giorno in cui…puff…la schiena si blocca, arriva l’influenza, sbagli a far carburante all’auto o tamponi qualcuno.
Sono solo alcuni piccoli esempi che ben si sposano con l’immagine della “legnata sulla schiena” e del “pugno in piena faccia”.
Perchè questo accade?
Volente o nolente me lo sono chiesto tante volte, dopo l’ennesimo colpo ricevuto una domanda te la devi fare, non puoi scappare.
Questo accade perchè non sai mettere il punto.
Per mettere il punto non occorre chiudere qualcosa, allontanarsi da qualcos’altro, abbandonare progetti e sogni perchè troppo stressanti.
Se la pensi così ti invito a riflettere sull’accostamento sogni=stress, secondo te sta in piedi?
Secondo me no.
Sta in piedi, invece il concetto per cui se stiamo sempre nella corsa perdiamo il focus, perdiamo il contatto con le cose, perdiamo il “perchè” stiamo facendo quelle cose.
Quindi, metti il punto o arriva al punto.
Fallo quotidianamente, la sera segna su un’agenda o sulle note del telefonino quello che hai portato a termine in quella giornata e cosa ti proponi di fare per quella seguente.
Puoi segnare tutti gli impegni riguardanti gli altri componenti della famiglia e non (figli, partner, genitori, capo e sottoposti), ma ti invito a non farlo.
Sai perchè? Perchè so già che quelli se i bravissima/o a portarli a termine o a recrimarti se non sei riuscita a farlo.
Scrivi solo cose riguardanti te stessa, dalla lezione di pilates che ti eri proposta di fare e l’hai fatta, al chiarire quella cosa che ti si rivoltava nello stomaco ogni volta che ci pensavi e tanto, tanto altro.
Ogni giorno traccia il punto, risolvi tutto quello che puoi risolvere e ricaricati per iniziare al meglio la giornata successiva.
Arriveranno le legnate? Forse, ma saprai dar loro un nome e “guarire” sarà meno doloroso.
Nei prossimi giorni vedremo insieme come fare.
Ti aspetto.