Non molto tempo fa è accaduta una cosa che mi ha fatta riflettere molto.
È arrivata così, all’improvviso come spesso accade nella vita.
Pensiamo di avere il pieno controllo su tutto, ma è solo una dolce illusione.
Comunque sia, io e questo ragazzotto in foto, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo pianto lacrime liberatorie, lacrime di paura, ma anche di comunione.
É stato in quel momento che ho capito davvero, dopo più di vent’anni (eh, ci siamo conosciuti presto)cosa vuol dire essere coppia.
Non che in passato non ci siano stati momenti “forti”, anzi, probabilmente due mani non li conterrebbero, ma questo è stato il momento in cui ho sentito davvero cosa significa “stare uniti”.
Il discorso è davvero lungo e articolato e ti prometto che lo riprenderò in mano da varie sfaccettature, ma oggi vorrei dirti questo.
Probabilmente in un altro momento non ho sentito questa potente energia perché troppo impegnata a pensare e a fare.
Stavolta mi sono resa conto che per essere coppia, prima bisogna essere individuo.
Un individuo che si conosce e che ammette tutto di sé: pregi e limiti.
Una volta conosciuto a fondo questo individuo che alberga dentro di noi, possiamo riconoscerlo negli occhi di una persona che abbiamo vicino amando soprattutto (sì, ho detto soprattutto!)i suoi limiti che, probabilmente sono anche molto simili ai nostri.
Quindi, si parte da noi per poter far coppia. È per questo che è così difficile. È per questo che vorremmo mollare almeno tre volte al giorno. È per questo che ci facciamo convincere che o sono tutte rose e fiori o non va bene.
Quando arrivano i figli, poi….
I motivi per mollare sono molteplici e molte volte giustificabilissimi agli occhi del cuore, naturalmente non mi riferisco a quelli.
Quello che vorrei passarti è che, quel giorno, ho capito che essere coppia significa vivere momenti di grande comunione anche passando in mezzo alle tempeste più assurde, significa mal sopportarsi a volte, litigare, mandarsi anche a quel paese, ma sapere che, allungando una mano troverai qualcuno pronto a sostenerla. Significa vivere a fondo la propria vita di individuo senza farsi sopraffare e, allo stesso tempo, ritrovarsi negli occhi dell’altro al proprio ritorno a casa.
C’è un bellissimo concetto che ripete spesso Lilo in “Lilo e Stitch” ed è: Ohana.
Ohana significa famiglia e significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato.
Per farlo, però , è necessario partire da noi.
Siamo noi che non dobbiamo abbandonarci in modo che l’altro possa riconoscerci ed amarci.
Ti è mai capitato di vedere la coppia come l’unione di due individui?
Hai mai preso in considerazione quanto è importante lavorare sulla propria consapevolezza per arrivare all’altro?
Mi piacerebbe ascoltarti e parlarne con te.
Scrivi quello che pensi nei commenti.
Un abbraccio.
A presto.