Anch’io. Inadeguata a svolgere un lavoro, inadeguata per una mansione, inadeguata in famiglia, inadeguata nel ruolo di madre?
Vediamo insieme cosa significa, come guardare in faccia questa sensazione e usarla come arco da dove far partire le nostre migliori frecce. Perché, diciamocelo, se un modo per sentirsi a proprio agio nella maggioranza dei casi c’è, io lo vorrei sapere.
Cos’è il senso di inadeguatezza e perchè ti senti inadeguata
Hai mai avuto la sensazione di non dire mai la cosa giusta al momento giusto? Di perdere la pazienza in fretta e, per questo , essere additata? Di non riuscire a conciliare tutti i ruoli che stai rivestendo nella tua vita?
Sono solo 3 esempi di autosvalutazione che, quasi giornalmente, molte di noi vivono sulla propria pelle. Il fatto di essere donne, per tutta una serie di background culturali e sociali, enfatizza questa sensazione, ma non crediate che anche i maschi non ne siano “colpiti”.
Da dove arriva
Per capire da dove arriva dobbiamo fare un passo indietro nel tempo.
Nei primi 21 anni di vita dovremmo maturare tre competenze fondamentali che ci permetteranno, una volta adulti, a sapere con precisione chi siamo, quali sono le nostre passioni e come coltivarle e metterle a frutto per essere degli adulti “equilibrati”. In analisi transazionale queste tre competenze vengono definite: bambini interiore, femminile interiore e maschile interiore.
- Il bambino interiore è quella parte che ama divertirsi, vivere il momento presente, si entusiasma per ogni cosa e sdrammatizza. Il bambino interiore custodisce la vera essenza, lui sa quello che vuoi (veramente) fare da grande.
- Il femminile interiore è quella parte che accoglie, non giudica, ama senza condizioni, crede e crea abbondanza e, attorno a se, vede solamente infinite possibilità.
- Il maschile interiore è quella parte che agisce, ragiona, calcola e mette in atto strategie operative per raggiungere i propri obiettivi.
Quando queste tre parti non sono in armonia o , per una serie di cose, non sono state sviluppate in modo adeguato, scatta il senso di inadeguatezza.
Può essere che:
- Hai scarsa stima di te
- Tendi a giudicare
- Ti controlli e ti sminuisci
- Fatichi ad accogliere e soddisfare i tuoi bisogni
- Hai poca pazienza
- Non ami prenderti cura di te o della casa
In questi casi, la parte femminile è stata trascurata.
E, alla fine, può essere anche che:
- Rimandi
- Non sei puntuale
- Fatichi a gestire il tempo
- Fatichi a gestire la quotidianità
- Hai bisogno di sproni dall’esterno
- Non ti attivi e sei scostante
- Inizi, ma non porti a termine
- Sei disorganizzata
E qui entra in ballo la parte maschile.
Va da sé che molte di voi si ritroveranno in più di una di queste voci. La prima volta che studiai queste caratteristiche, lo ammetto, mi misi le mani nei capelli e mi ritrovai in quasi tutte.
La mia domanda fu:
E ora? Come faccio ad aiutare la mia bimba a crescere il più possibile in equilibrio se la squilibrata sono io?
C’è una buona notizia
Sì, c’è davvero una buona notizia e, se sono qui a scrivere per te, è perché l’ho sperimentata io stessa, in questi anni, dopo essere diventata mamma. Questa buona notizia è che non è mai troppo tardi, se è vero che queste competenze andrebbero seminate e coltivate nei primi 21 anni di vita per vederne i frutti poi; è vero anche che ci si può lavorare anche dopo.
Basta la consapevolezza e la volontà.
Ora che hai chiaro tutto ciò ti sarà più semplice non sentirti una cattiva madre, un cattivo padre, una cattiva figlia, lavoratrice, amica, vicina di casa; un cattivo lavoratore, amico, figlio, vicino di casa. Condividerò con te alcuni strumenti che sono stati utili per me con la speranza che lo saranno anche per te.
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Nei prossimi giorni ti racconterò alcuni aneddoti, ti darò dei suggerimenti e degli esercizi con cui ti potrai “allenare” e potrai sperimentare piccoli, grandi cambiamenti.