Gestire con gioia e umiltà la propulsione è qualcosa che si impara.
Se sei abbastanza presente a te stessa/o ( e lo sei) ti sarai accorta/o di quanto le cose stiano cambiando velocemente, quasi come se una spinta propulsiva avesse deciso di metterci tutti con le spalle al muro.
Vince chi scappa, chi nega, chi si esaspera, chi spacca, chi fa, non sa bene cosa, ma fa!
Poco tempo fa ho scritto un articolo in cui ho parlato del bisogno di fermarsi, di mettere un freno alla corsa, di stare esattamente lì dove siamo.
Nè un passo in più, né uno in meno.
E allora, perché ti sembra così difficile?
Sono circondata da persone che passano le loro giornate ad aggiornare le notifiche dal Parlamento, a visitare le varie testate giornalistiche per vedere se le zone cambiano colore (molto attuale), ad informarsi su weareisalvatoridelmondo.net se è in arrivo un vaccino russo/cinese/indonesiano.
Le persone corrono al supermercato a fare scorte, un giorno respirano, il giorno dopo si avvelenano il sangue al fast food (che se chiude, come facciamo?).
Piangono le palestre chiuse e quando sono aperte dimenticano di aver fatto l’abbonamento annuale per mettere in pace la loro coscienza.
Scrivono, scrivono tanto queste persone, ovunque, possibilmente comodamente seduti alla scrivania sul pc o tramite il cellulare il mattino, durante la pausa wc.
Postano foto di cose che non vanno, di uscite dell’ultimo secondo perché “del domani non v’è certezza”,puntano le dita.
Sì, puntano le dita contro tutto e tutti.
Ne parlavo anche nello scorso articolo.
I Dpcm, i politici, il governo mondiale, il vicino di casa, gli untori, i ricchi, i poveri, la fortuna e la sfiga.
Sembra quasi che ogni cosa ben scritta possa diventare il pensiero di una moltitudine di persone che condividono a spron battuto cose che, magari non hanno neanche letto.
So bene che questo non è il tono che utilizzo solitamente, ma, credimi, avevo bisogno di dirtelo.
Quando ti dicevo che questo è un periodo i cui la propulsione ci ha messo con le spalle al muro, mi riferivo a questo.
Dove potevamo finire se non esattamente qui?
Come poteva un determinato equilibrio farci capire che eravamo tutte schegge impazzite?
Lo psichiatra C.G.Jung parla in modo esteso dell’ombra, nei sui libri si dice che l’ombra viene negata o trasferita su altri in modo da poterla combattere.
La difesa transferale, come pure la negazione o la razionalizzazione, sono alcuni dei meccanismi inconsci di difesa dell’Io rispetto all’ombra, rispetto cioè a qualcosa che viene percepito come negativo. E’ come una ingessatura di un arto dopo un trauma. Le difese dell’Io sono l’equivalente del gesso. Hanno la funzione di salvaguardare momentaneamente e proteggere l’Io, come il gesso protegge l’arto ferito. E’ chiaro però, che la funzione di queste difese deve essere limitata nel tempo. Dopo un po’, se mantenute, diventeranno dannose.
(Art. Dott. Renzo Zambello)
Il dott Zambello continua dicendo:
Ai pazienti che soffrono di attacchi di panico dico sempre che devono sentirsi fortunati e grati al loro inconscio. L’attacco di panico molto spesso è l’episodio doloroso, drammatico e inaspettato che cambia la vita rinnovandola e aiutando il paziente a guardarsi dentro, facendo scelte più coerenti con il Sé. E’ sempre drammaticamente insufficiente e colpevole la sola risposta farmacologica al sintomo.
Ecco!
Qui, in parte ho trovato una risposta “collettiva”.
Questo è un grande attacco di panico di comunità, al quale ognuno reagisce con i mezzi che ha.
Proverò, nei prossimi giorni, a portarti degli strumenti utili per non scappare da questa propulsione, ma assecondarla, perché sei chiamata/o a farlo, per te e per tutti i bambini che popolano le nostre mura domestiche.
Intanto ti invito a leggere “Flora le castora” perché porta con sé uno dei primi insegnamenti: guardare le cose in modo diverso e riconoscere che le cose possono essere gestire in modo diverso da come si è sempre fatto!
Ti aspetto già da domani, ho in serbo per te una sessione di cose belle
Ti aspetto!