Quante volte hai sentito dire “Metti in ordine dopo aver giocato” o “Tieni in ordine la tua stanza e fai spazio”.
Io tante e altrettante l’ho detto e ripetuto alla mia bambina e a mio marito.
Ti assicuro che è strano perché io sono una confusionaria, la classica persona che “nel suo disordine” trova quello che cerca, se glielo sposti non trova più nulla.
Capita anche a te? O ti è capitato?
Ecco, ti dico una cosa che ho imparato adesso, dopo molti anni.
Non è sempre vero e ti spiego il perché.
Mi sono ritrovata, ad un certo punto della mia vita, ad aver talmente tanto procrastinato le pulizie da non riconoscere la mia casa, da non sentirmi bene nel posto in cui vivevo.
Arrivava tutto prima: il lavoro, gli impegni, i weekend al lago o al mare, basta che fosse fuori casa, lontano da quell’ambiente poco accogliente.
Eppure , quella, era casa mia.
Non occorre che io scenda nel dettaglio delle montagne di cose da stirare che restavano lì da una stagione all’altra o dei vetri maculati.
Capitò che un giorno, in preda ad un motto di pazzia dicessi “O me, o te!”
Pensandoci ora mi sembra impossibile di essere arrivata ad odiare quel posto che doveva essere il nostro nido, eppure era una casa così bella.
Sai qual era il problema?
Il problema era che accumulavo per nascondere.
Volevo nascondere a me stessa che le cose stavano cambiando e che io sarei dovuta cambiare , avrei dovuto farmi plasmare dalle esperienze della vita.
Ma era troppo doloroso, non potevo farlo, faceva male e io stavo bene nella mia realtà costruita in anni di lavoro.
Allora decisi di chiudere gli occhi davanti a quel disordine, ma l’odore di polvere lo sentivo lo stesso, quindi mi tappai il naso, ma il rumore del frigo che scoppiettava e della stufa “ingolfata” c’erano comunque.
E poi?
E poi basta! La vita mi ha presentato il conto, io sono scoppiata e , quando scoppia una pentola a pressione, fa male. Tanto.
So che per alcuni aspetti mi puoi capire, oggi sono qui per invitarti a fare una cosa importante.
Abbiamo parlato di cambiamento, gli essere umani sono intimamente connessi al cambiamento e all’evoluzione, da cui non puoi fuggire.
Sappi che più rimandi le pulizie, un dialogo, una telefonata, più sei tu stessa/o a bloccare questo naturale processo.
Però, sappi che il processo non si fermerà e tornerà più forte di prima finché non poterai a termine la missione “pulizie”, “dialogo” o “chiamata”.
La prima cosa da fare per essere pronta/o al cambiamento quando ti verrà chiesto di metterlo in pratica è “creare spazio“.
Non importa come, comincia da piccole cose, parti dalle tue.
Tieni in ordine la tua scrivania una volta che hai finito di lavorare, rifai il letto al mattino prima di uscire di casa, assicurati che il secchiaio sia libero dopo ogni pasto e i piatti lavati o in lavastoviglie.
Piccole cose d’ordine quotidiano che creano una routine di pulizia e di cura.
Parti da dove vuoi, ma fai un passo alla volta perché se, dal nulla vuoi rivoluzionare casa, potresti andare incontro a frustrazione e rischieresti di non portare a termine il compito.
Ricorda, tra l’altro, che, se hai figli, loro ti guardano, sempre e, anche se a te sembra che siano più incasinati di te , alla fine impareranno dall’esempio silenzioso che tu darai loro.
– Pensa positivo!
– Sono positivamente certa che ti perderai, quella è la memoria a lungo termine!Amy Poehler – Gioia
Phyllis Smith – Tristezza Insideout
Se quello che c’è fuori è la nostra proiezione, beh, allora comincia a buttare qualcosa di vecchio, qualcosa che non ti serve più, tieni solo quello che ti fa stare bene o che ha ancora un significato profondo per te.
Il resto, buttalo, riconoscendo il contributo che ti ha portato fino a quel momento.
Attaccarsi alla cose, alle persone, agli eventi non porta a nulla di buono.
Piuttosto, impara, crea spazio e lascia andare.
Per esempio: hai un maglioncino che tieni da parte perché c’è una spilla bellissima che lo impreziosisce. Beh, tieni la spilla e lascia andare il maglioncino se non lo usi più, è sgualcito, troppo piccolo o fuori moda.
Con uno zaino più leggero il cammino si fa più fluido.
Credimi.
Buona pratica!
Ti aspetto.