Il compromesso come via per Vivere e non sopravvivere.
Qualche tempo fa ho letto un articolo molto interessante che parlava del Velo di Maya.
Se conosci la filosofia yogica ne hai sentito sicuramente parlare.
Te ne parlerò con più accuratezza in un altro articolo. Ora, quello che desidero lasciarti è una domanda che accompagnerà la tua pratica quantica in questi giorni.
Abbiamo parlato di libera professione, di maternità, di incastri, di montagne russe.
Abbiamo parlato di difficoltà, gioie, libertà e soddisfazioni.
La parola chiave di questo articolo sarà: compromesso!
Ci è stato insegnato che il controllo porta ad avere un buon risultato, il controllo delle cose ci dovrebbe assicurare la buona riuscita di ogni nostro progetto, dovrebbe.
Ho scoperto, diventando madre e ascoltando altre madri lavoratrici, che, il controllo è una bugia.
Possiamo organizzarci alla perfezione, programmare, pianificare, ma l’esasperazione può farci davvero male, può rendere la nostra vita un inferno, può non farci vedere più in là del nostro naso, può raccontarci una “me” artefatta che dimentica quali valori appartengono davvero alla propria felicità.
Quindi, come l’uccellino Pio, sarà bene conoscere quello che ti rende realmente felice, chiedere aiuto, prenderti il tempo e smettere di raccontarti grandi bugie per evitare l’”inevitabile”.
Se “inevitabile” è fare la professione cha ami, in libera professione (o dipendente), con un/a bambino/a da crescere o più e quell’”inevitabile” profuma di felicità, nonostante tutto, hai vinto!
La libertà è magnifica, tuttavia, implica grandi responsabilità.
La domanda da porsi allora è:
Siamo davvero pronti per questa libertà?
Ci rendiamo conto di cosa significa?
Buona pratica, a lunedì!
Ti aspetto.