Hai paura del cambiamento o lo vivi come un’opportunità da non farti sfuggire?
Se sei madre o padre e sei a casa in questo periodo.
Se sei madre o padre e non sei a casa in questo periodo.
Se non sei né madre né padre, lavori o non lavori, comunque sia questo periodo sta portando a dei cambiamenti.
Proprio ieri sera una persona mi ha detto: “Sono felice, sto bene, sento che le cose stanno andando nel verso giusto. Solo un cosa mi manca, poter parlare con la gente, con la mia gente“.
Per “mia gente” si riferiva ai clienti e ai colleghi con cui condivide la grande passione per il proprio lavoro.
Subito mi sono venuti in mente i bambini.
I nostri figli e quelli degli altri.
Ho provato a immedesimarmi in mia figlia e , per la prima volta, mi sono resa conto di quanto possa mancare il poter stare con la “sua gente”.
Poter condividere i giochi, correre, saltare, scambiarsi confidenze e litigare.
Perché, con tutto l’impegno che ci mettiamo, giocare con lei dalla mattina alla sera si fa, ma non è la stessa cosa.
Una cosa, però, c’è da dire.
I bambini sanno essere delle vere e proprie bussole, sono velocissimi a tirar fuori le proprie frustrazioni e altrettanto veloci ad affrontarle.
Diversamente da noi.
In poche settimane, tutti, chi più, chi meno, abbiamo provato su di noi la paura, la tristezza e poi la rabbia.
È sano, è normale.
Aggiungerei che è anche buono, le emozioni ci danno modo di conoscerci.
Se guardi i bambini si ritrovano a passare dal riso al pianto in una frazione di secondo, oppure, improvvisamente, ti sferrano un pugno inaspettato e ben piazzato da farti rimanere allibito.
Se guardi te stessa/o forse vedrai che tendi a nasconderle, ad evitarle e a non pensarci finchè, così, all’improvviso, sbotti, col partner, con i figli, col collega.
Sbotti o scoppi a piangere e non sai perché.
O sì, sai perché, in fondo, ma , lo stesso, nascondi, insabbi, ignori.
Sai una cosa?
Non farlo!
Più volte nella vita ti sarà capitato di passare attraverso momenti in cui hai vissuto un lutto.
Non per forza per la perdita di una persona cara, potrebbe essere anche una relazione che finisce, un contratto che termina, un progetto che si realizza.
In forme diverse e con phatos diversi, ma ognuno di questi avvenimenti prevede il passaggio attraverso l’elaborazione del lutto.
Cosa provi? Cos’hai provato?
A seconda dei casi ci sarà stata la presenza di paura, tristezza e/o di rabbia (non per forza tutte).
Se non ricordi nulla, basta che pensi ad ora.
Come hai scoperto di essere arrabbiata/o?
Come hai scoperto di essere triste?
Te ne sei resa/o conto o sei andata/o avanti, dritta/o per la tua strada?
Vedremo insieme, durante questo mese, quant’è importante e quanto lo sarà per il futuro, accogliere e trasformare tutto quello che sentiamo.
I bambini, se vengono lasciati liberi di farlo, sono molto veloci in questo.
Tornerai presto a parlare con la “tua gente”, fino ad allora, impara a parlare con te.
Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può essere cambiato.
Ci vediamo giovedì , sarà un mese carico di cose belle.
Ti aspetto!