Cosa si fa nei giorni in cui niente, ma proprio niente sembra riuscirti?
Ti è capitato?
Ti sono capitati quei giorni, a volte anche più di uno, in cui vorresti stare a letto indipendentemente da quello che succede là fuori?
Tu hai mille impegni già fissati, orari e appuntamenti programmati eppure la tentazione di disdire tutto è lì, dietro l’angolo.
Qualche volta lo fai, prendi in mano il telefono e comunichi al mondo che, quel giorno lì, tu non ci sarai per nessuno.
Sono in giorni in cui sarebbe meglio non analizzare la lista delle cose fatte e delle cose da fare perchè ti focalizzaresti solo su quelle non fatte dandotene una colpa o, ancor meglio, denigradoti per non averle ancora fatte nonostante tutto.
Il problema è che questo tipo di pensiero denigratorio nei tuoi confronti non può essere che un’escalation verso l’autosabotaggio e la mediocrità.
Mi spiego.
Immagina.
Oggi sei stanca, non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
Hai tante cose da portare a termine, tanti progetti bene impostati nella realtà o nella tua mente che aspettano solo di venire alla luce.
Eppure tu sei stanca, hai letto gli articoli sul ciclo e ti rendi conto di non essere proprio nella fare in cui potresti essere stanca, in cui dovresti mollare la presa.
Allora togli appuntamenti, ti prendi del tempo, ma proprio non reagisci. Partono i pensieri quasi sempre legati al fatto che i tuoi progetti sono belli, ma tu non sei in grado di stare dietro a tutto.
I progetti sono fantastici, ma se aspetti ancora un po’ qualcun altro li porterà a termine al post tuo.
Potresti anche dirti che va bene così, che te lo sei meritato perchè non ci hai creduto abbastanza finendo per dirti che, effettivamente, sei inadeguata per quelle cose.
Li senti questi pensieri?
Subdoli, striscianti, sconfortanti.
Ora guarda tra le righe della rappresentazione che hai appena letto.
Quali pensieri ti vengono in mente?
Può essere che qualcuno, in vita tua, ti abbia detto che:
-queste cose le fanno gli uomini/l epersone laureate/chi ha conoscenze…
-è il caso che badi alla casa e alla famiglia, questo è il tuo ruolo…
-prima il dovere poi il piacere
-solo chi ha soldi e potere può ambire al meglio
-non sei abbastanza brava/ scaltra/intelligente/motivata
-vuoi essere sempre quella “sopra l’olio”
-non ti accontanti mai
e mi fermo qui!
Prova a riprendere in mano queslla giornata così demotivata e cerca una o più frasi che, tendenzialmente, ti sei sentita dire o hai sentito ripetere più volte in famiglia sottoforma di commenti a fatti ed avvenimenti.
Guarda in faccia quella credenza di altri che, nel tempo, si è inserita anche dentro di te.
Solo che tu sei più forte, tu senti il malessere e senti che non è realmente un malessere fisico, senti che arriva dalla tua testa.
Allora, conscia del fatto che tu sei l’evoluzione e nell’evoluzione della specie, fai un bel respiro e prendi a piene mani il permesso di dire “no”.
No alle credenze limitanti
No ai compromessi
No al sabotaggio
No al vivere la vita che gli altri vorrebbero
Fatto questo, prenditi del tempo, sì, perchè ogni volta che questi pensieri escono sotto forma di stati d’animo o di corpo sono tosti da vedere.
Appena ti sarai fatta un bel bagno, una bella passeggiata, una bella chiacchierata o quello che ti serve per dar qualità al tuo tempo (anche se breve), potrai dialogare con quella limitazione che prima ti sembrava “troppo” e che, ora, si scioglie come in un bicchier d’acqua.
Vedremo insieme come fare.
Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.
(Cartello scritto a mano nello studio di Albert Einstein all’università di Princeton)
A lunedì.
Ti aspetto.